Al mondo esistono varie tipologie di parquet, ognuna di queste nata per rispondere a determinate esigenze e, di conseguenza, indicate per certi tipi di clienti. Ciascuna di queste tipologie è dotata di particolari caratteristiche che la rendono unica e ideale per specifici tipi di ambienti. Questi possono variare da quello casalingo fino a quello commerciale, non mancando di includere parquet nati per interni e altri per esterni.
Elencare tutti i tipi di parquet può essere una pratica ardua ma, essenzialmente, possiamo distinguere tre tipologie base di parquet:
- Parquet prefinito
- Parquet in legno massello
- Parquet da esterno
Analizziamo ora, più nel dettaglio, questi vari tipi di parquet, cercando di evidenziarne le caratteristiche li rendono i più diffusi in commercio.
Le principali tipologie di parquet
Parquet prefinito
Il parquet prefinito viene anche detto parquet multistrato ed è un tipo di pavimento composto generalmente da due o tre strati di legno. Lo strato superiore, quello a vista, è composto da legno nobile ed ha uno spessore che può variare da 2.5 mm a 5 mm. Gli altri strati sottostanti hanno lo scopo di fornire un supporto e migliorare la stabilità di questo legno nobile. Sono ovviamente anch’essi realizzati in legno, ma di un’essenza meno pregiata.
In commercio possiamo identificare il parquet multistrato prefinito, ovvero quel tipo di parquet che è già lavorato e verniciato prima di essere posato. Accanto a esso troviamo anche il parquet multistrato da trattare successivamente alla posa.
Il parquet prefinito è attualmente il tipo di parquet più diffuso in Italia ed è generalmente composto da 2 o tre strati. I suoi vantaggi sono molteplici: una posa veloce e semplice (che può essere applicata anche su pavimenti preesistenti), una maggiore stabilità strutturale (che consente di realizzare parquet di grandi dimensioni), una manutenzione più semplice. Il prefinito è anche il parquet più consigliato da applicare in caso di un massetto riscaldato, essendo un materiale particolarmente stabile.

Parquet in legno massello
Il parquet in legno massello (o “tradizionale”) può essere composto da listelli, quando di piccole dimensioni, o di tavole, quando la grandezza è maggiore. Il suo spessore può variare dai 10 ai 22 mm e, al contrario del prefinito, la sua totalità è composta da legno nobile dell’essenza scelta. La sua posa può essere sia a incastro che incollata/inchiodata sul pavimento e, successivamente, deve essere sempre levigato. L’ultimo passaggio è quello della verniciatura.
Questa particolare posa, caratteristica del parquet in legno massello, è conosciuta anche come posa “tradizionale” e richiede vari giorni di lavorazione.
I vantaggi di possedere un parquet in legno massello sono molteplici. Tra questi si annoverano sicuramente l’elasticità, una maggiore resistenza a urti e umidità, e una durabilità di gran lunga superiore alle altre tipologie di parquet in commercio.

Parquet da esterno
Accanto alle due grandi famiglie del parquet prefinito e massello, possiamo individuare una terza categoria: il parquet da esterno, l’ideale per bordo piscine, giardino e terrazzi.
Il parquet da esterno è in grado di distinguersi grazie alle sue caratteristiche dedicate, che lo rendono unico e ideale per rispondere alle tipiche problematiche che possono incombere. Tra queste, in primis, troviamo sicuramente le variazioni di temperatura, l’umidità e la luce solare.
Proprio per questi motivi, il parquet da esterno viene realizzato con formati e spessori dedicati. Si tratta sempre di un legno massello, ma fissato su un’apposita sottostruttura ideata per gli esterni.
Le essenze più diffuse di questa particolare categoria sono quelle note per essere tra le più resistenti e stabili, in grado di sopportare gli eventuali cambi di temperatura e l’umidità. Parliamo di legni come il Teak e l’Ipè.

Parquet antico: una tipologia di nicchia
Accanto a queste tre macrocategorie, possiamo individuare la sottocategoria del parquet antico. Parliamo di un tipo di parquet massello che può essere definito “di nicchia”, generalmente apprezzato dai veri amanti della natura. Viene realizzato recuperando legno nobile proveniente da travi e tavole antiche, che vengono successivamente ripulite da impurità (come chiodi, ruggine e sporco) seppur mantenendo un effetto “vintage”.
È considerato un tipo di parquet particolarmente pregiato, adatto ad ambienti raffinati e dotati di uno stile classico. Essendo realizzato senza la necessità di abbattere alberi, ma esclusivamente tramite il recupero di tavole già esistenti, è tuttavia un parquet raro e non sempre disponibile in commercio.
Possiamo suddividere il parquet antico in due sottocategorie specifiche:
- la prima patina (il quale strato nobile è ricavato esclusivamente dalla parte esterna del legname antico recuperato, che ne evidenzia i segni del tempo)
- la sotto patina (dove lo strato nobile è ricavato dalla parte centrale del legno recuperato e quindi non presenta tutti i segni del tempo caratteristici)

Le principali essenze per parquet
Scegliere la giusta essenza lignea per il vostro nuovo parquet può risultare spesso una scelta ardua. Ovviamente, la resa estetica è tra i principali fattori che intervengono in questa selezione. Tuttavia, è doveroso considerare alcune stanze della casa, per la loro naturale esposizione a una maggiore umidità, sono solite accogliere delle specifiche essenze.
Parliamo, ovviamente, del bagno. In questi casi, è sempre bene optare per delle essenze naturalmente resistenti e in grado di non modificarsi quando soggette a sbalzi di temperatura.
Tra le più diffuse e indicate possiamo citare sicuramente il Rovere, l’Iroko, il Doussiè e l’Ipè, legni che grazie alla loro resistenza all’umidità vengono utilizzati anche a bordo piscina e per realizzare aree da esterno.
Discorso a parte deve essere invece fatto per le cucine. Un tempo viste come stanze dove era solito incontrare umidità, oggigiorno le cucine possiedono spazi e grandezze superiori, dettagli che le rendono adatte a qualsiasi tipologia di parquet.
Per quanto riguarda le altre stanze della casa, bisogna considerare un particolare aspetto che caratterizza molte tipologie di parquet: la luce d’esposizione. Nelle zone più buie della propria dimora è sicuramente indicato optare per essenze di parquet con tonalità chiare, come l’Acero o il Frassino bianco, in grado di esaltare le fonti luminose.
Le principali finiture del parquet
Sono due le principali finiture, o trattamenti, che contraddistinguo il parquet a secondo del suo utilizzo.
- finitura a vernice: la rifinitura a vernice è anche detta “a poro chiuso”, questo perché quando viene effettuata ha lo scopo di uniformare la superficie del parquet. Viene effettuata per aumentare la resistenza ai leggeri urti o graffi che le tavole potrebbero soffrire. Generalmente, la rifinitura a vernice, o verniciatura, non necessità di particolare attenzione, e può durare svariati anni. Generalmente, questo tipo di rifinitura viene applicata ai parquet da interno (massello e prefinito).

- finitura a olio: detta anche oliatura, la rifinitura a olio è conosciuta per essere una finitura detta a “poro aperto”. L’olio applicato alla tavola, infatti, permea all’interno del legno e la conseguenza diretta è quella di metterne in risalto i colori e i chiaro/scuri. È un trattamento che viene solitamente effettuato per aumentare l’effetto naturale del parquet e può essere applicato sia nei pavimenti esterni che interni. Una volta l’anno, l’oliatura deve essere nuovamente applicata passando uno panno inumidito con l’apposito olio da parquet disponibile in commercio. Si tratta di una pratica molto semplice e veloce, che non richiede l’intervento di alcuno specialista.

Accanto a queste, possiamo individuare anche la finitura a cera, la cosiddetta “ceratura”. Consiste nell’applicare una cera naturale o sintetica che rinforza e protegge il parquet. È un materiale estremamente trasparente, che la rende adatta ad ogni essenza. La cera migliora le qualità estetiche del legno senza alterarne il colore, quindi il risultato appare molto naturale. Il parquet cerato ha una buona resistenza alle macchie e all’abrasione, ma tende ad opacizzarsi nel tempo. Per evitare che ciò accada, è sufficiente effettuare una manutenzione periodica.
Prendersi cura del parquet: pulizia e lavaggio
In ognuno dei casi sopraccitati, l’intervento più importante che dovrà necessariamente effettuare il proprietario di un pavimento in parquet sarà quello di prendersene cura. Il lavaggio è uno dei tasselli più importanti per mantenere un parquet sano ed esteticamente soddisfacente anche dopo anni di utilizzo.
La migliore tecnica di lavaggio del parquet è, tuttavia, anche la più semplice. Sarà sufficiente utilizzare un panno molto ben strizzato e un’aspirapolvere.
Nel particolare caso dei parquet da esterno, i più soggetti a problematiche come le intemperie, è sempre consigliabile l’utilizzo di olio manutentore da applicare all’inizio e al termine di ogni stagione. Un’accortezza che potrà non solo dare nuova linfa al vostro pavimento in legno, ma anche allungare la sua durata vitale.
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